Cos’è l’European Accessibility Act?
L’European Accessibility Act (EAA) è una direttiva europea che entrerà ufficialmente in vigore il 28 giugno 2025. Il suo obiettivo è garantire che prodotti e servizi digitali siano accessibili (fruibili) anche alle persone con disabilità, stabilendo criteri minimi e requisiti tecnici comuni a tutti gli Stati membri.
Oggi 1,3 miliardi di persone nel mondo – ovvero il 16% della popolazione globale – vivono con una disabilità. In Europa si parla di oltre 100 milioni di persone, mentre in Italia sono circa 13 milioni (il 22% della popolazione). Per tutte queste persone, la navigazione online può rappresentare una vera e propria barriera, se i siti web, le app e le piattaforme digitali non sono progettati per essere accessibili. Rendere il proprio sito fruibile da chi utilizza tecnologie assistive, come screen reader o tastiere alternative, non è solo una buona pratica, ma un gesto di inclusione, oltre che una strategia concreta per raggiungere un pubblico più ampio.
Ed è proprio per promuovere un web più equo e accessibile che l’Unione Europea ha introdotto una nuova direttiva.
A chi si rivolge l’EAA?
La normativa si applica a tutte le aziende private e pubbliche con più di 10 dipendenti o con un fatturato annuo superiore ai 2 milioni di euro, che offrono prodotti o servizi digitali sul mercato europeo.
Cosa cambia?
Entro il 28 giugno 2025, i siti web, le app, le piattaforme di e-commerce e i contenuti digitali dovranno essere conformi a precisi requisiti di accessibilità, basati sugli standard internazionali (come le WCAG – Web Content Accessibility Guidelines).
Cosa succede se non si è conformi?
Dal 2025, i prodotti e servizi digitali non accessibili rischiano:
- Il ritiro dal mercato o oscuramento (per app e siti)
- Per le corporate, sanzioni amministrative fino al 5% del fatturato aziendale
- Per le PMI, multe dai 2.500 € ai 40.000 €
In Italia, sarà l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) l’ente incaricato di gestire eventuali segnalazioni da parte di utenti con disabilità e di avviare i procedimenti sanzionatori nei confronti dei siti non conformi.
Accessibilità digitale: obbligo normativo, ma anche opportunità
Investire in accessibilità significa non solo rispettare la normativa, ma anche migliorare le performance online. Secondo uno studio di Semrush:
- Il 73,4% dei siti accessibili ha registrato un aumento del traffico organico
- Il 66,6% ha visto un incremento superiore al +50% delle visite organiche
- Il 12% ha aumentato il traffico medio complessivo
Inoltre, il potere d’acquisto delle persone con disabilità e delle loro famiglie nel mondo supera i 13 trilioni di dollari. In Italia si parla di oltre 40 miliardi di euro all’anno.
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